By Giuseppe Segala
Forse per una certa attitudine alla discrezione, Dave Douglas non ha mai reso esplicite nei titoli dei propri album le profonde attenzioni da lui tributate ai grandi della musica di cui si è occupato. Eppure nella sua discografia ci sono alcune tra le più pregnanti e intelligenti focalizzazioni sul mondo artistico di altri musicisti, con un atteggiamento ben descritto nel titolo di un suo album pubblicato sulla soglia del Duemila: Soul on Soul, dedicato alla figura diMary Lou Williams. Ma anche un titolo come Moving Portrait, il ritratto in movimento da lui rivolto a Joni Mitchell, esprime con eloquenza quanto Douglas fa quando si avvicina al mondo di altri artisti.
Nel caso di questo lavoro, l'attenzione del trombettista è rivolta a Jimmy Giuffre, solista e compositore che meriterebbe considerazione ben maggiore di quella che gli viene attribuita in un contesto smemorato come quello contemporaneo. Giuffre fu ideatore di quel Four Brothers Sound" che mescolava in modo emblematico la voce di tre sax tenori e un baritono nell'omonimo brano, reso celebre dall'orchestra di Woody Herman. Ma fu anche sperimentatore sopraffino, audace nelle sue astrazioni e geniale nelle intuizioni, che negli anni Cinquanta dettò nuovi stimoli al contrappunto innovativo delle voci strumentali, all'uso degli impasti timbrici e delle strutture compositive. I suoi lavori con Shelly Manne, il trio degli anni Cinquanta con Bob Brookmeyer eJim Hall, il successivo degli anni Sessanta con Paul Bley e Steve Swallow, rinato poi alla fine degli anni Ottanta, sono da ricordare come tappe importanti della storia del jazz.
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